9. nov, 2021

MITI E ARCHETIPI IN PSICOLOGIA

I miti rappresentano “il modello archetipico di tutte le creazioni, indipendentemente dal piano a cui si riferiscono: biologico, psicologico, spirituale. La funzione principale del mito è quella di stabilire modelli esemplari in tutte le importanti azioni umane”, Mircea Eliade.

La maggio parte delle idee psicologiche che gli antichi greci avevano non sono andate perse, ma trovate, forse in una forma diversa nella moderna psicologia scientifica.

I miti offrono la possibilità di scavare nell'essenza, procedendo verso sé stessi.

Anche l'origine della parola psicologica ci porta ad un mito: Psiche ed il suo amante, Eros.

Come sottolinea Jung, il percorso psicoterapico si serve della narrazione come mezzo per costruire e ricostruire i significati personali. Pertanto, l’impiego del mito in psicoterapia è in grado di aumentare la presa di coscienza rispetto alle proprie dinamiche inconsce, favorendo i processi di immedesimazione ed elaborazione degli eventi emotivi che influenzano la storia di vita personale e le emozioni universali ad essi correlate. Tale trasformazione assume un significato particolarmente rilevante in quanto, come sottolinea Jung, la possibilità di convertire gli elementi inconsci in contenuti consapevoli è alla base di ogni processo di trasformazione in grado di apportare una modificazione della personalità individuale.

Jung: sostiene che nei miti affondano le radici della personalità e che essi invitano l’umanità a contemplare la realtà spirituale insita nella nostra natura.

Jung nella sua ricerca parla di archetipo , e di immagini archetipiche. Gli archetipi per Jung sono di per sé irrappresentabili, i loro effetti si ripercuotono nella coscienza come immagini archetipiche consistenti in schemi o temi dominanti universali, che originano dall’inconscio collettivo e costituiscono i contenuti fondamentali delle religioni, dei miti, delle leggende e delle favole. Il mito non è l’archetipo in sé, ma ha origine da questo, è il prodotto del suo operare.

Lo psichico è caratterizzato da sentimento, vita e tormento. Quindi, la psicologia rappresenta, dal punto di vista mitologico, molto più della semplice scienza o conoscenza.

In definitiva potremmo ritenere che il mito e la sua simbologia, sia esemplificativo dell’accadere umano e dei tumulti dell’anima, per tale motivo il suo utilizzo nella psicoterapia analitica si configura non solo in termini esplicativi della sofferenza ma anche nella possibilità di fungere da faro nella navigazione del percorso terapeutico o almeno di quella psicologia del profondo che mira a raggiungere ed esplorare le cause prime del disagio emotivo al fine di addivenire a quello che Jung definiva processo di individuazione ossia: divenire ciò che si è.